Proseguono i preparativi per la realizzazione della mostra finanziata dal Bando Eventi culturali, che verrà allestita presso il Museo Archeologico Nazionale Vito Capialbi di Vibo Valentia. Il progetto, aggiudicatario dell’Avviso pubblico Eventi Culturali 2021 promosso dal Dipartimento Istruzione e Cultura della Regione Calabria a valere sui fondi PAC CALABRIA 2014-2020 – Asse VI, Azione 6.8.3, mira a proporre al grande pubblico un viaggio introspettivo nell’universo femminile attraverso un percorso che intreccia gli antichi reperti del museo vibonese con la lettura di brani tratti dalla letteratura antica e moderna, per mettere in luce, anche attraverso incontri, dibattiti e momenti musicali, gli aspetti più o meno noti del mondo femminile calabrese dei secoli passati.
I più recenti interventi nelle sale del castello normanno-svevo si sono concretizzati in una campagna di acquisizione digitale del pregevolissimo ritratto di donna di età imperiale, che ricoprirà un ruolo rilevante nell’economia dell’evento espositivo. Grazie al supporto delle tecniche di modellazione 3D, che risarciranno il volto delle amputazioni dovute al tempo – si proporrà infatti una ricostruzione digitale ipotetica del naso e del mento, ora fortemente danneggiati -, la mostra in programma sarà un’occasione utile anche per riaprire il confronto critico fra gli esperti del settore intorno al busto in basanite che tanti interrogativi lascia ancora senza risposta. Dall’analisi stilistica condotta sul pezzo, soprattutto sulla resa così particolareggiata dell’acconciatura femminile di moda ai tempi dell’imperatore Claudio, è stato possibile collocare l’opera in un arco di tempo molto circoscritto, tra il 41 e il 54 d.C.; tuttavia, l’identificazione del ritratto con la chiaccherata moglie dell’imperatore, Messalina, ha perso forza già pochi decenni dopo il suo ritrovamento, avvenuto nel 1930 durante lo scavo di un’importante villa suburbana nei pressi di Vibo Valentia Marina. Il prezioso busto, concesso in prestito nel 2012 per otto anni al Princeton University Art Museum, è da poco rientrato nel museo vibonese. Il rilievo digitale del busto romano è stato condotto con metodologia scanner di ultima generazione: un primo rilievo è stato ottenuto tramite laser scanner 3D, che consente di acquisire ed eseguire una mappatura texture-geometrica molto precisa; un secondo rilievo è stato invece compiuto con uno scanner 3D ad alta risoluzione a luce strutturata basato su tecnologia blue light che, proiettando sul target un pattern luminoso, consente di renderizzare con estrema precisione geometrie anche molto complesse.
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